Con l'inizio del nuovo anno arrivano norme più stringenti sui prestiti, finanziamenti e conti bancari in rosso. Secondo le nuove regole dell'autorità bancaria europea chi non ha sufficiente disponibilità sul conto potrà vedersi bloccare dalla banca i pagamenti automatici come le bollette, l'affitto o nel caso dei dipendenti il versamento di stipendi e contributi, rischiando dunque di diventare moroso nei confronti della società o della persona verso la quale non sia partito il pagamento automatico. A moderare l'allarme ci ha pensato la Banca d'Italia che ha chiarito come andare in rosso non sia in effetti un diritto del cliente, ma piuttosto una facoltà concessa dalla Banca, che potrà quindi continuare a consentire di andare in rosso e di effettuare pagamenti automatici di utenze e stipendi, sarà il caso però che ogni cliente controlli con la propria banca se questa possibilità gli venga concessa o meno. La stretta riguarda anche i prestiti e finanziamenti: si potrà essere considerati in defaulr per mancati pagamenti che superino i 100 o 500 euro a seconda del tipo di prestito e se l'esposizione supera l' 1% del proprio debito, ad esempio per un mancato pagamento di oltre 1000 euro su un prestito da 100000 euro; per essere considerati insolventi è necessario che sussistano entrambe queste condizioni e che il mancato pagamento si protragga per oltre 90 giorni consecutivi. Non si potrà più, come accadeva prima, compensare tra diverse linee di credito. Inoltre, mentre prima era sufficiente mettersi in regola per uscire dallo stato di default da adesso servono 3 mesi, essere dichiarati in default non significa essere segnalati automaticamente presso la Centrale Rischi, sarà necessario che la banca ritenga che le difficoltà del cliente a ripagare il proprio debito non siano temporanee. Il mondo delle imprese e delle banche ha lanciato l'allarme sulle nuove regole che, sostengono, potrebbero aumentare i fallimenti, frenare il credito e rallentare la crescita in un periodo di crisi economica già pesante.