Un milione di creditori. È questo il numero di clienti rimasti con il cerino in mano nel crack di FTX una delle più grandi piattaforme di scambio di criptovalute al mondo. È quanto emerge dai nuovi documenti presentati in tribunale. Un dato decisamente più eclatante rispetto alle cifre emerse la scorsa settimana quando FTX aveva depositato la richiesta di bancarotta. La perdita stimata si aggira quindi intorno ai $30 miliardi. E tanto per farci i conti in tasca circa 100.000 del milione di investitori coinvolti sarebbero italiani. Il mercato delle cripto è noto per i suoi dissesti improvvisi, per i prezzi che vanno su e giù repentinamente, per interi patrimoni che svaniscono dall'oggi al domani. Ma anche per i suoi standard questa vicenda è notevole. Fino a poco tempo fa FTX che è guidata da una delle figure più in vista del settore, Sam Bankman-Fried, era considerata in ottima forma. E poi la crisi di fiducia che ha innescato i controlli approfonditi da cui è emersa una fotografia molto meno solida delle attese. Intanto il fondatore dimissionario è ancora a piede libero e non è chiaro dove si trovi, se alle Bahamas, in Argentina o in qualche altro luogo. Secondo il Wall Street Journal starebbe ancora provando a raccogliere fondi per colmare la voragine finanziaria lasciata dalla sua FTX. Che li trovi o no il fallimento è ormai inevitabile. Un fallimento che produrrà un forte danno di credibilità al mercato delle criptovalute. Basti guardare al Bitcoin sceso sotto quota $17.000. E che genera un rischio contagio: anche la piattaforma BlockFi starebbe pensando di presentare domanda di bancarotta. Un fatto che non sorprende in un mercato altamente speculativo dove basta un soffio per provocare l'effetto valanga.























