Davanti alla porta cinque di Mirafiori una volta ingresso della dirigenza Fiat cominciano già i preparativi per l'assemblea pubblica della Fiom-Cgil che si svolgerà qui giovedì 17 ottobre per spiegare agli operai il senso dello sciopero nazionale per l'auto del giorno successivo con una grande manifestazione a Roma. "Noi abbiamo l'obiettivo di essere tantissimi perché dobbiamo far sentire il nostro disappunto, il nostro dissenso e la nostra voce; perché abbiamo la volontà di rilanciare l'auto in Italia e se parliamo di Torino di rilanciare Mirafiori." Mirafiori che però è ancora alle prese con la cassa integrazione rimarranno a casa fino al 4 novembre i 2800 operai delle carrozzerie, erano 5400 nel 2008 con una decurtazione di un terzo dello stipendio. A Torino oggi si producono solo la 500 elettrica e pochi pezzi al mese delle Maserati GranTurismo e grancabrio in tutto il 2024 meno di 30000 vetture in totale per uno stabilimento che vive da anni una fase di declino nonostante la promessa del Ad di Stellantis, Carlos Tavares di portare qui anche la linea della 500 ibrida a novembre 2025. Una situazione che i sindacati definiscono così. "Drammatica e prospettive nulle, drammatica perché continua inesorabilmente la cassa integrazione nel 2025 entreremo nel diciottesimo anno consecutivo di utilizzo dell'ammortizzatore sociale e soprattutto, in prospettiva, non vediamo nulla. Noi avremmo bisogno di investimenti potenti su Mirafiori con più di un autovettura in produzione e soprattutto le assunzioni di giovani perché se non ci saranno assunzioni fra 7-8 a Mirafiori non ci sarà più nessuno perché gli attuali addetti saranno tutti in pensione, avendo un età di 57 e 58 anni di media.".