Fisco e concorrenza: il piano nazionale di ripresa, alcune riforme altre decine di Leggi e Decreti da approvare, compresa la manovra per l'anno prossimo. Sono tanti i dossier economici che rischiano di frenare o saltare se Mario Draghi non rimarrà a Palazzo Chigi e si andrà a votare in autunno. Sul tavolo, ci sono norme da varare in tempi stretti per centrare una serie di obiettivi entro dicembre, in modo da poter avere da Bruxelles la prossima rata da quasi 22 miliardi del Recovery Fund. Il piano di aiuti europei di cui l'Italia ha la fetta più grande, infatti, si incassa in trance, ma bisogna rispettare la tabella di marcia. E restando in ambito internazionale, c'è da ricordare il peso di Draghi nel cercare forniture energetiche alternative alla Russia, e il tetto europeo al prezzo del gas importato: una proposta partita da Roma. Tornando a casa nostra, tra i provvedimenti urgenti, ricordiamo la legge sulla concorrenza con le nuove regole per le spiagge e i taxi, la riforma del fisco, con l'obiettivo di cambiare i livelli delle imposte per milioni di Italiani e riordinare il catasto, cioè la base per le tasse su case e palazzi. E ancora: il nuovo codice degli appalti, per il quale servono norme specifiche da mettere nero su bianco entro fine anno. C'è anche la giustizia con in mano regolamenti per migliorarne l'efficienza e smaltire gli arretrati. Sul tavolo poi, una serie di questioni di cui si era iniziato a discutere. Se è probabile, che si possa dare il via libera a nuovi aiuti, si stimano 10 miliardi contro il carovita, assai difficile che si arrivi al salario minimo per tutelare i precari e al taglio del cuneo fiscale per rendere più pesante la busta paga dei lavoratori con redditi medio-bassi. Si tratta di temi complessi, come quello delle pensioni; se non si fa nulla da gennaio, serviranno 67 anni per lasciare il posto. Da affrontare con la manovra, la cui cornice va disegnata a fine settembre, e inviata a ottobre all'Europa, per cui essere discussa e approvata entro dicembre.























