È arrivata una doccia fredda per gli abitanti di Hannover in Germania, nel vero senso della parola. Niente più acqua calda nelle palestre e nelle piscine e la notte edifici pubblici e musei al buio. Il taglio alle forniture di gas russo dal gasdotto Nord Stream ha indotto il Consiglio Comunale a limitare gli sprechi. Il Sindaco ha spiegato che l'obiettivo è ridurre i consumi di energia del 15% in vista dell'inverno. Ma non è tutto, un nuovo regolamento prevede che i riscaldamenti delle case rimangano spenti da aprile a settembre e che nel resto dell'anno le temperature nelle abitazioni non superino i 20 gradi. Vietati inoltre i condizionatori portatili. Una vera austerity energetica, ma in linea con il piano presentato dal Ministro dell'Economia Robert Habeck. Anche Berlino corre ai ripari per contribuire al risparmio di elettricità, la capitale federale ha deciso di spegnere le illuminazioni di 200 monumenti e attrazioni turistiche compresa la facciata del Duomo. Altre città tedesche stanno razionando come Colonia e Amburgo. E Vonovia, il più grande proprietario di immobili in Germania, ha annunciato ai suoi inquilini che abbasserà il riscaldamento a 17 gradi nelle ore notturne. Misure drastiche, si, ma che probabilmente non basteranno. Con il gasdotto Nord Stream che funziona a singhiozzo le riserve di gas, oggi piene al 67%, non potranno assicurare ai tedeschi un inverno caldo, come sostiene anche l'Agenzia Internazionale dell'Energia. Questi provvedimenti però hanno anche un altro scopo, mostrare agli Stati europei che la Germania merita la solidarietà sul gas. I tagli ai consumi approvati questa settimana dal Consiglio Europeo serviranno proprio a questo, creare un tesoretto di metano per aiutare i paesi in difficoltà e i tedeschi sono i primi della lista.