Da governo proroga di un anno alle concessioni balneari

16 feb 2023
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"Questa non è una telenovela che va avanti da anni, dal 2006. Allora andiamo a vedere al nostro SkyWall proprio un po' la road map che ci ha portati fino a qui e quindi fino alla proroga delle concessioni balneari, l'ulteriore, l'ennesima proroga di un anno contenuta nel decreto milleproroghe. Tutto parte nel 2006 con la Direttiva Europea Bolkestein che appunto punta a mettere a gara tutti quei servizi, come anche le concessioni balneari, cioè chi gestisce le spiagge che sono pubbliche ma sono gestite da privati. Il rinnovo delle concessioni fino al 2033 nel 2019 deciso dal governo che ha fatto scattare una procedura di infrazione arrivata al primo livello dell'Unione Europea. La sentenza del Consiglio di Stato 2021 lo andremo a vedere e poi appunto il rinvio di un anno deciso dal Senato a febbraio di quest'anno. È la sentenza del Consiglio di Stato il perno un po' principale di questa vicenda, almeno negli anni più recenti, perché i giudici avevano detto che tutte le concessioni demaniali in essere dovranno considerarsi prive di effetto dal primo gennaio 2024. Tutti i giudici, tutti gli enti locali hanno questo obbligo benché ci possono essere nel frattempo, come sta succedendo una modifica legislativa e quindi si apre anche uno scenario di incertezza giuridica, cosa devono fare i giudici, cosa devono fare i comuni che devono fare quei bandi ma per adesso non sono partiti. C'è poi tutto il tema anche di quanto pagano i gestori delle spiagge secondo la Corte dei Conti, i canoni attualmente non risultano in genere proporzionati ai fatturati cioè sono più bassi rispetto a quanto guadagnano effettivamente i concessionari in media chiaramente poi la categoria non è d'accordo altri numeri su questo, secondo l'antitrust sulla concorrenza, più o meno solo il 27% dei gestori paga più di 2500 euro all'anno quindi una cifra abbastanza risibile negli ultimi anni sono un pochino aumentate ma rimangono secondo le autorità basse e anche andare a vedere un po' quando sono state concesse queste appunto, queste gestioni delle spiagge, il 50% prima del 2010 sostanzialmente, quindi ormai diversi anni fa, andiamo a vedere un po' anche il rapporto con l'Europa perché appunto c'è una procedura di infrazione in atto anche se non è nel PNRR questo c'è la legge sulla concorrenza ma sulle spiagge invece la Commissione Europea ha fatto sapere che questo non rientra negli obiettivi del PNRR quindi non si rischia il patatrac che poi successe invece sui POS. Andiamo a vedere anche cosa fanno il resto dei paesi dell'Unione Europea: Grecia, Croazia e Francia fanno effettivamente le gare e quindi insomma hanno più concorrenza nella gestione delle spiagge, la Spagna invece in Spagna non esiste il concetto in se di concessione, mentre il Portogallo è un po' nella situazione italiana perché c'è... con diritto di prelazione e quindi con delle deroghe e proprio al Portogallo è arrivata una letterina dalla Commissione Europea come è arrivata anche all'Italia. Quindi staremo a vedere che succederà nei prossimi mesi, se si arriverà uno scontro con l'Unione Europea".

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