Una sberla ai mercati finanziari, questo l'effetto in borsa della minaccia di Donald Trump di dazi al 50% sull'import dall'Unione Europea dal 01 giugno. Non appena la notizia si è diffusa tra i broker, gli indici continentali partiti sotto tono, sono immediatamente crollati, un tonfo dal quale i mercati si sono ripresi solo in parte al termine della seduta. Alla fine la piazza andata peggio è stata quella di Milano che ha chiuso in ribasso di quasi due punti percentuali. Male gli altri principali listini europei, con Francoforte che ha perso un punto mezzo così come in rosso hanno concluso Parigi e Madrid. Meglio è andata a Londra di poco negativa, in virtù dell'accordo che il Regno Unito ha trovato con gli Stati Uniti per tariffa al 10%. Lo spettro di pesanti tasse alla dogana americana ha colpito come una tempesta un po' tutti i titoli, ma a risentirne di più sono stati quelli delle società che vendono di più al di là dell'Atlantico, a partire dal settore automobilistico, passando per i beni di lusso, due pilastri dell'export europeo. Un po' tutti i settori hanno comunque accusato la botta nel timore di una nuova ondata di tensioni commerciali che potrebbero compromettere la fragile ripresa economica in Europa. Intanto il Dollaro ha perso terreno rispetto all'Euro e la svalutazione non è un buon segnale, ha l'effetto di rendere più costosi i prodotti continentali in America, in rialzo le quotazioni dell'oro, considerato un bene rifugio. .