Mentre il fisco sta inviando le risposte a chi ha chiesto di rottamare le cartelle esattoriali, arriva la riapertura dei termini per aderire proprio a questa sanatoria, che mette una pietra sopra a tasse, contributi e multe non versate tra il 2000 e il 2017. Ci sarà, dunque, tempo fino al 31 luglio per aderire e la stessa data vale per il saldo e stralcio, riservato alle famiglie in difficoltà che vogliono usufruire di uno sconto. È questa una delle tante misure del decreto crescita che nel corso della discussione parlamentare si è arricchito di tantissime norme. Tra i punti principali restano quelli che avevano spinto il Governo a partorirlo, con l'obiettivo di stimolare l'economia dello 0,1% insieme allo Sblocca cantieri. Si tratta di una serie di sconti fiscali per le aziende, dal taglio delle tariffe INAIL, cioè l'assicurazione per gli infortuni sul lavoro, al maggior bonus sull'IMU per i capannoni passando alla riduzione al 20% dell’Ires, l'imposta sul reddito delle imprese. Bonus, tuttavia, che saranno pienamente operativi soltanto dal 2023. Un'altra norma riguarda la tutela dei marchi storici, con l'obiettivo di proteggere il made in Italy. Vale, invece, solo per le aziende con oltre 1.000 dipendenti, un nuovo strumento di scivolo che permetterà ai lavoratori più anziani di lasciare il posto fino a cinque anni prima dal traguardo della pensione. Fra le altre misure più importanti c’è quella che stabilisce una corsia preferenziale per le vittime dei crack bancari che hanno diritto a un rimborso sotto i 50.000 euro. Sancito poi il cosiddetto “Salva Roma”, una parte del debito storico della capitale passa a carico dello Stato, ma la stampella riguarda anche altri Comuni in dissesto, come Catania, Alessandria e Campobasso. L’elenco delle novità è lungo, dall’eco incentivo per le moto elettriche e ibride, alla stretta sugli affitti brevi e la tassa di soggiorno, passando per lo stop a settembre dell'immunità penale per i gestori dell'ex Ilva di Taranto.