L'ultima bozza del Decreto Lavoro sul tavolo del Consiglio dei Ministri, si arricchisce di nuovi numeri per quanto riguarda il taglio del cuneo contributivo. La sforbiciata salirebbe di ulteriori 4 punti che, tenendo conto dell'intervento già fatto con la Legge di Bilancio, portano la riduzione complessiva a -7 per i lavoratori con retribuzioni lorde fino a 25mila euro e a -6 punti per quelle tra 25mila e 35mila. Secondo le prime elaborazioni arriverebbero 80-100 euro in più in busta paga al mese. Ma solo per 5 mesi, perché lo sconto una tantum varrà da luglio al novembre di quest'anno. Da spendere, tutti concentrati su questa misura il cui posso supererebbe i 4 miliardi di euro, ci sono i 3,4 miliardi disponibili grazie all'extra-deficit previsto dal DEF. E sempre con l'obiettivo di mettere più soldi in tasca ai lavoratori, il decreto aumenterà la detassazione dei fringe benefit, gli strumenti del welfare aziendale dati dalle imprese ai dipendenti, come ad esempio le somme per il pagamento delle bollette. Il tetto esentasse attualmente a 258 euro, salirà a 3.000 per il 2023, ma solo per chi ha figli a carico. Per le aziende sarà più semplice ricorrere al lavoro precario, meno vincoli sulle causali per i rinnovi dei tempi determinati oltre i 12 mesi. Dovrebbe crescere poi da 10mila a 15mila euro il massimale di utilizzo anno dei voucher per le imprese nel settore eventi, fiere e congressi. Addio al Reddito di Cittadinanza per come l'abbiamo conosciuto. Al suo posto due nuove soluzioni. La prima, da gennaio 2024 per contrastare la povertà, sarà l'Assegno di Inclusione per le famiglie con minori, anziani, over 60 o disabili che non superino la soglia ISEE di 9.360 euro. 500 euro di sussidio mensile, più altri 280 se c'è il contributo affitto, erogabili per 18 mesi più altri 12 dopo lo stop di un mese. Costo 5,5 miliardi nel 2024. Per chi è considerato occupabile, con ISEE entro i 6mila euro, nascerà da settembre lo strumento di Attivazione al Lavoro, con un assegno più piccolo rispetto a quello del Reddito. 350 euro al mese per un anno, non rinnovabile e con l'obbligo di seguire corsi di formazione o partecipare a lavori socialmente utili. Per le aziende che assumono i beneficiari del sussidio con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, sgravi al 100% sui contributi previdenziali per un anno fino a 8mila euro e al 50% per le assunzione a tempo o stagionali. Incentivi infine anche per le assunzioni di giovani under 30 che non studiano e non lavorano.