Nel giorno in cui arriva il primo assegno da 21 miliardi del recovery plan, avendo rispettato gli impegni al 31 dicembre scorso, i soldi incassati l'anno scorso erano anticipi a scatola chiusa dati sulla fiducia dei progetti, l'Italia fa i compiti a casa per ottenere la tranche successiva dei fondi europei. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato un decreto legge per facilitare il raggiungimento degli obiettivi fissati dal PNRR al 30 giugno. C'è da meritarsi la seconda tranche da 24,1 miliardi, una miriade di misure in tutti i settori del Piano Nazionale di Ripresa, con un filo comune: la destinazione del denaro può essere cambiata, ma solo all'interno della stessa missione ossia della medesima macro-area. Con gli eventuali risparmi si può rafforzare la dote dei cosiddetti progetti bandiera delle regioni quelli di particolare rilevanza strategica per ogni singolo territorio. 45 gli obiettivi da centrare entro fine giugno; tra le misure principali nuove regole per le assunzioni nella pubblica amministrazione e la creazione di una nuova società che unisca e uniformi la digitalizzazione di INPS, INAIL ed ISTAT. Presso il Ministero della Giustizia viene istituito il comitato tecnico scientifico che monitora l'efficienza della giustizia civile e la ragionevole durata del processo. Storici problemi del nostro paese. Altre misure servono per migliorare la lotta all'evasione fiscale come l'anticipo al 30 giugno invece che da gennaio 2023 delle multe per gli esercenti che non accettano pagamenti con carte. A proposito di controlli, si stringono le maglie anche per ecobonus e sismabonus per valutare meglio il risparmio energetico conseguito.