La misura del Governo si presta a una doppia lettura. Aiuto alle famiglie più bisognose e sostegno al settore del turismo, messo in ginocchio dall'emergenza. Ecco come funzionerà. A chi sceglie di fare le vacanze nelle strutture ricettive del nostro Paese, siano esse alberghi, campeggi, bed&breakfast, agriturismi o villaggi sarà riconosciuto un bonus di 500 euro che potrà essere usato dal primo Luglio al 31 Dicembre prossimi, ma potranno richiederlo solo le famiglie con un Isee fino a 40000 euro e l'importo sarà comunque modulato sull'effettivo bisogno. Nel concreto, un nucleo familiare di tre persone potrà prendere il bonus intero. Un nucleo di due persone solo 300 euro e un single solo 150 euro. Soldi che per l'80% saranno riconosciuti in forma di sconto applicato sulla fattura e per il 20% sull'imposta sul reddito del cittadino. Quindi, nel migliore dei casi, ipotesi 500 euro si prenderanno 400 euro direttamente sulla fattura dell'albergo e altri 100 euro come credito d'imposta. L'albergo a sua volta potrà poi detrarre lo sconto applicato al cliente già il mese successivo. Fin qui il meccanismo che allo Stato costerà quasi 2,5 miliardi di euro e che è stato presentato con comprensibile soddisfazione dal mMinistro del Turismo, Franceschini, ma che solleva non pochi dubbi fra gli operatori turistici. Dal settore avrebbero preferito quei soldi sotto forma di aiuti diretti alle imprese o di bonus rivolto a tutte le famiglie, indipendentemente quindi dal reddito. Gli addetti ai lavori sono pronti a scommettere che alla fine verrà utilizzata meno della metà della cifra stanziata per il semplice fatto che le famiglie meno abbienti non andranno in vacanza. Infine c'è il capitolo piattaforme online. Il contributo non copre chi prenota attraverso i giganti del turismo sul web tipo booking.com o Airbnb che perciò non hanno risparmiato critiche alle scelte del Governo, che di fatto tengono fuori dagli aiuti il settore, ed è gigantesco, degli affitti delle case vacanze che vivono sulle piattaforme digitali. Ma va detto che queste su ogni operazione online prendono costi di commissione significativi che rischierebbero di assorbire una parte almeno dell'impatto dell'aiuto economico sulla categoria delle imprese che vivono di turismo.