Più sostegno per alleviare il caro bollette nell'immediato, più fonti energetiche rinnovabili per affrancarsi dalla dipendenza con la Russia nel medio-lungo periodo. Così il premier Mario Draghi alla Camera illustra il binario scelto dal Governo per contrastare l'impennata dei prezzi dell'energia, che si preannuncia duratura. L'intenzione è di mantenere una politica di bilancio prudente che non implichi nuove rilevanti misure permanenti di spesa ma permetta tutti gli interventi necessari a sostenere l'economia ora, nell'emergenza, ha spiegato Draghi, che annuncia sostegno fino al secondo trimestre di quest'anno per 16 miliardi di euro e il taglio delle tasse per le utenze del gas. "Per quanto riguarda l'energia ho fatto prima la cifra di circa 16 miliardi di euro come intervento di sostegno che è previsto duri fino al secondo trimestre di quest'anno. Abbiamo previsto l'azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e l'abbassamento del l'IVA al 5% per le utenze del gas. Abbiamo potenziato i sussidi energetici per le famiglie più svantaggiate e abbiamo introdotto un credito di imposta per i consumatori industriali energivori pari al 20% dell'incremento del costo della fornitura di elettricità nel primo trimestre 2022". Sul secondo intervento va superato l'ostacolo principale all'espansione delle energie rinnovabili che, ha spiegato Draghi, è rappresentato dai procedimenti autorizzativi. Se non si supera questo problema non si va da nessuna parte, ha concluso il premier, che sta lavorando anche in sede europea per chiedere misure che aiutino ad affrontare l'emergenza dei prezzi dell'energia.