Il 2021 è stato l'anno della ripresa. L'obiettivo è rendere strutturale questa crescita nei prossimi anni, attraverso il corretto impiego dei soldi del PNRR. Il premier Draghi, nel suo punto economico di fine anno, tira le fila e fissa gli obiettivi del 2022. "La sfida principale resta quella di far aumentare il tasso di crescita di lungo periodo e risolvere le debolezze strutturali della nostra economia, a partire dalle diseguaglianze geografiche, di genere e generazionali. Il Piano Nazionale di Riprese e Resilienza è centrale per questa strategia. Oggi posso dirvi che abbiamo raggiunto tutti e 51 gli obiettivi". Tra le riforme più importanti le pensioni in primo piano. Serve maggiore flessibilità in uscita, un livello dignitoso per giovani e precari, riprendere la strada sulla previdenza complementare. Un sistema contributivo e sostenibile che dia meno incognite. Il continuo riformare il sistema pensionistico, spiega il premier, inietta un'incertezza che grava sulle abitudini di consumo e quindi sulla crescita. La manovra finanziaria 2022 sul tema contiene solo soluzioni transitorie, ricorda Draghi riguardo quota 102. Sul fronte discussione, con la rottamazione delle cartelle di piccolo importo varata inizio mandato, per il premier finisce ogni azione di condono. Per combattere l'evasione fiscale serve una riforma del sistema di riscossione. La battaglia è lunga e dura, dice Draghi, come quella contro i furbi dei bonus. Circa 4 miliardi di euro tra cessione del credito e sconti in fattura sono stati bloccati dall'Agenzia delle Entrate perché frutto di tentate frodi sui vari bonus edilizi, quello ristrutturazione al 110% ma anche bonus facciate, bonus mobili, ecobonus. Dato assai rilevante in rapporto ai miliardi finora stanziati, che si accompagna alla esplosione molto sospetta dei costi dei lavori e dei risultati non sempre in linea, stando ai dati Enea, sul fronte dei miglioramenti energetici degli immobili interessati.