Nessun intervento sugli abusi del passato. Il Ministero dei Trasporti mette le mani avanti sulla riforma dell'edilizia che, secondo le bozze circolate, potrebbe introdurre procedure semplificate per sanare vecchie irregolarità esistenti, mentre in Parlamento si discute con la manovra sulla possibilità di riaprire i condoni del passato. L'obiettivo, secondo il dicastero guidato da Matteo Salvini, sarebbe quello di evitare ambiguità, come quelle che hanno fatto esplodere il caso Milano. Il riferimento è alle indagini della magistratura che negli ultimi anni ha messo sotto la lente numerosi interventi nel capoluogo lombardo, contestando per esempio che in virtù di un permesso per ristrutturare invece si è realizzata una nuova costruzione. Servirà tempo per capire bene i contenuti della riforma voluta dal Governo, che stabilisce una cornice di principi da tradurre in concreto con una serie di norme entro un anno. In pratica ora si mette sul tavolo una sorta di codice nazionale che punta a superare le diverse norme locali e i conflitti che causano, dettando una serie di linee guida improntate sulla velocizzazione. Fra queste la semplificazione di norme legate ai permessi per edificare abitazioni o modificare quelle esistenti, col rafforzamento del cosiddetto silenzio assenso per cui se l'autorizzazione del comune non arriva entro un certo numero di giorni si intende come un via libera. Ma anche autocertificazioni e termini perentori per completare una pratica burocratica. E ancora, lo snellimento degli iter, con un maggior ricorso a documenti digitali ed evitando che uffici diversi chiedano le stesse carte al diretto interessato. Meno ostacoli anche per cambiare destinazione d'uso, come nel caso di magazzini trasformati in appartamenti.























