Gli imprenditori, i banchieri, gli economisti italiani si ritrovano a Cernobbio, nel mezzo della crisi energetica, che colpisce Italia ed Europa non può che essere questa la preoccupazione numero uno per chi deve tenere aperte le fabbriche, a partire dalla situazione della centrale nucleare di Zaporizhia di cui ha parlato il presidente Zelensky in apertura della 48a edizione del Forum di European House Ambrosetti. "Siamo arrivati a un passo dalla catastrofe nucleare quando la centrale è stata danneggiata dai bombardamenti in risposta abbiamo dovuto porre, avremmo dovuto chiudere alcuni reattori." Ma ciò che preoccupa di più i partecipanti del Meeting non possono che essere le bollette energetiche, su cui andranno ad agire i tetti al prezzo del gas e del petrolio promossi dalla Presidente Von Der Leyen e dal G7. Ma se a fronte di prezzi più bassi arrivassero in Europa forniture minori, come promesso la Russia, allora la strada verso i razionamenti sarebbe segnata. "Il Paese se dovessimo essere in una situazione drammatica come quella bisogna che tutti facciano la loro parte, credo che come dice il presidente Bonomi bisogna considerare che chiudere le aziende ha un impatto doppio no, chiudi le imprese metti la gente in cassa integrazione quindi ha un costo molto alto, quindi, però io credo che davanti una situazione drammatica bisogna sederci tutti e tutti dovranno fare la propria parte, non c'è dubbio." Eppure a fronte dell'emergenza l'economia italiana continua a rimanere in piedi come dimostrano i dati Istat. Secondo il rituale sondaggio degli imprenditori la maggior parte si attende che quest'anno di fare il 10% di affari in più rispetto 2021 e riassumere più personale; in attesa di capire che svolta imprimeranno le elezioni al destino economico dell'Italia.























