C'è del bello nelle aziende famigliari. Sicuramente l'attenzione ai territori, il salvataggio di simboli e tramite le fondazioni gli investimenti in educazione. Il Family Business Forum è dedicato a questo tipo di imprese. "C'è stato tutto un periodo in cui si diceva che le imprese famigliari erano un limite alla crescita dei Paesi, e si è specie identificato il capitalismo famigliare con l'Italia, come se fosse una caratteristica italiana. Noi abbiamo imprese famigliari in tutto il mondo". "Quali sono i vantaggi di questo modello rispetto ad altri?" "Allora, l'impresa famigliare di solito è più restia a fare i licenziamenti nei momenti di crisi, tende ad avere un maggior numero di dipendenti, sono molto attente anche al welfare aziendale, a tutte queste cose qua. Le ricerche dicono che anche i dipendenti preferiscono avere una, diciamo, un azionista identificato che non un azionista indistinto". L'edizione 2025 si terrà l'8 e il 09 maggio ad Arezzo, dove la percentuale di aziende famigliari è all'86,8%, quasi 20 punti in più della media italiana. Ma c'è un altro elemento che contraddistingue questo tessuto imprenditoriale: la presenza femminile nei CDA. "Ci dà la dimostrazione della modernità delle aziende aretine che presentano una percentuale di circa 10 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale di consigli d'amministrazione che vedono la presenza di almeno il 33% di donne". Il modello famiglia applicato alle aziende qui sembra funzionare, ma c'è un dato su cui anche il forum si interrogherà. Più di un leader su quattro ha oltre settant'anni. Una buona notizia probabilmente per gli stessi imprenditori, un po' meno, spiega l'osservatorio AIDAF Unicredit Bocconi, per le imprese. .