Se il matrimonio fra Fiat Chrysler, Renault darà vita a un gruppo leader mondiale dell'auto non dipenderà solo dalla casa italoamericana e da quella francese. Per piazzarsi in pole position, almeno per quanto riguarda il numero di veicoli venduti. Bisogna prendere a bordo, Nissan, che controlla, fra gli altri, Mitsubishi e che è legata a Parigi da una ventennale alleanze industriale e societaria. La multinazionale del Sol Levante permetterebbe al nuovo colosso delle quattro ruote, di raggiungere quota 15 milioni di auto e così sorpassare Toyota e Volkswagen, ma riuscire nell'intento, non appare scontato. Per questo Jean-Dominique Senard, presidente del marchio della losanga, è volato in Giappone per con vincere i partner a entrare nel nuovo progetto, alla vigilia della riunione del direttivo di Nissan. L'obiettivo, per dirla con le parole del presidente di FCA, John Elkann, è offrire vantaggi tutti, Mitsubishi e Nissan comprese. L'azienda Yokohama ha espresso dubbi, ammettendo di non essere stata coinvolta nelle trattative con Fiat Chrysler, una circostanza confermata dal primo azionista di Renault, cioè lo Stato francese, per bocca del ministro dell'economia e delle finanze, Bruno Le Maire, convinto però che Nissan non abbia chiuso le porte. Il timore dei giapponesi è di finire schiacciati dall'alleato transalpino. Le due aziende sono legate a doppio filo. Nissan ha il 15% di Renault che, invece, detiene una quota di maggioranza della casa nipponica. Nessuno dei due però può decidere in casa dell'altro. I giapponesi non possono votare le decisioni francesi e questi ultimi non interferiscono nella gestione dell'alleato. Nissan, che nell'ambito della joint venture non Renault genera quasi la metà dei profitti netti, ha sempre cercato di non finire schiacciata dal partner. Partecipare al matrimonio con FCA potrebbe sminuire il suo peso, già minoritario, in questo delicato equilibrio. D'altra parte Nissan fa gola perché in vantaggio nello sviluppo dell'auto elettrica e inoltre permetterebbe al nascente gigante dell'auto di entrare con forza nel ricco mercato dell'estremo oriente. Insomma, senza Nissan Fiat Chrysler e Renault assieme guiderebbe europea e America, ma non riuscirebbero a conquistare il primo posto a livello planetario.