"Si parla spesso del ruolo delle big tech. ecco nei confronti della democrazia, secondo lei possono mettere in pericolo la democrazia le big tech?" "Innanzitutto devo dire c'è nell'ultimo report della World Economic Forum, il Global Risk Report si cita il rischio di misinformation come uno dei più grandi rischi, uno dei primi tre, per cui è veramente un rischio che ha un impatto sulla capacità di comprendere i fenomeni di prendere delle decisioni sia nelle realtà aziendali, ma anche nella vita delle istituzioni, nella vita della democrazia. Si parla anche di un impatto dei social nelle tornate elettorali, l'ondata di populismo che vediamo in molti paesi certamente è influenzato anche da questo fenomeno. E oggi le piattaforme globali messe a disposizione dai giganti della tecnologia, che conosciamo molto bene, hanno più di diversi miliardi di utenti e questo può influenzare in maniera molto rilevante l'opinione pubblica e spesso dei fenomeni sono si generano in questo modo. Addirittura ci sono c'è un dato che in Italia questo è ancora più interessante. la distanza tra i fatti, quindi tra i numeri, tra la realtà fattuale e quella percepita è il doppio della media europea. Quindi nel nostro paese questo rischio è ancora più accentuato.", "Altri rischi invece, in relazione all'intelligenza artificiale, Stati Uniti e Cina sono leader e l'Europa?" "L'Europa è un po' ferma a metà del guado. Innanzitutto l'80% della digitalizzazione dipende da prodotti che sono i servizi, soluzioni tecnologiche e infrastrutture che sono state sviluppate fuori dall'Unione Europea quindi c'è un'assenza di una vera e propria catena del valore in questo settore in Europa. Nei componenti, ma anche nelle tecnologie. Ora occorre fare un piano Marshall, direi utilizzando un vecchio termine sia sulle tecnologie, sui brevetti, sulla ricerca e sviluppo, sulle start up, ma anche sul capitale umano. Una delle emergenze del nostro della nostra regione e dell'italia è la mancanza di un capitale umano in grado di sostenere questa ondata tecnologica. Diciamo quello che sta succedendo adesso negli Stati Uniti, può essere anche un'opportunità, cioè quello di attrarre talento, capitale umano, sia nel mondo della ricerca, ma anche nel mondo della formazione e nel mondo dei talenti. .