I rischi per il futuro restano significativi ma quest’anno la ripresa dell’economia italiana potrebbe sorprendere. I dubbi del Fondo monetario internazionale sul nostro Paese rimangono ma l’istituto migliora le stime del nostro prodotto interno lordo del 2017, portandole dallo 0,8% all’1,3%. Un rialzo notevole, considerando anche che le precedenti previsioni risalgono ad appena due mesi fa, sul quale potrebbe aver influito anche il buon andamento dell’economia nel primo trimestre quando l’Istat ha certificato un incremento dello 0,4%. Le nuove previsioni del Fondo si allineano, anzi risultano un po’ migliori di quelle che Palazzo Chigi ha diffuso ad aprile con il Documento di economia e finanza e da quelle che l’Istituto nazionale di statistica ha ritoccato di recente, nonché dalle stime delle maggiori istituzioni internazionali. Gli economisti di Washington, tuttavia, sottolineano come l’Italia rimanga in ritardo rispetto alle principali economie dell’eurozona, aggiungendo che nei prossimi tre anni il PIL potrebbe crescere in media soltanto dell’1% annuo. Tra quelli che sono definiti rischi significativi, l’FMI cita l’incertezza politica, i possibili rallentamenti delle riforme e il peso dei crediti deteriorati che zavorrano le banche. Attenzione particolare viene poi data all’alto debito pubblico che lascia l’Italia esposta a shock e al mercato del lavoro, sul quale si evidenzia come finora non sia stata data sufficiente forza alla contrattazione a livello aziendale. A tutto questo si sommano le variabili internazionali fra le quali l’incertezza delle politiche americane e i negoziati per la Brexit.