Ad agitare le acque del Lago di Como, nel primo dei tre giorni dell'Ambrosetti di Cernobbio, sono le stime diffuse dall'ISTAT che vedono l'economia italiana frenare più del previsto. Nel secondo trimestre del 2023, infatti, il PIL è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, ed è cresciuto dello 0,4% rispetto al secondo trimestre dell'anno scorso. "E la crescita è più bassa, noi dobbiamo recuperare un gap di crescita inferiore alla media europea da vent'anni, e quindi dobbiamo fare alcune cose molto chiare. La prima: dobbiamo mettere in esecuzione, una volta per tutte il PNRR. La seconda: dobbiamo fare una manovra che riduca il cuneo fiscale e incentivi imprese e cittadini che investono. E terzo: fare accordi con altri Paesi europei per ottenere un patto di stabilità e crescita che non strangoli la crescita e gli investimenti in Europa." L'aumento del costo del denaro stabilito dalla BCE, da un lato ha parzialmente allentato la stretta dell'inflazione, ma dall'altro ha contribuito a contrarre la domanda interna. "Ma noi abbiamo nicchie di settore in cui l'Italia è leader e che sicuramente daranno molte soddisfazioni. Indicherei il medicale, indicherei il Made in Italy e indicherei anche tutto quello che riguarda la manifattura ad alta tecnologia." Ma è un momento molto complesso che divide il gotha dell'economia e della finanza presente sulle rive del lago. Per alcuni infatti il rallentamento non preoccupa perché è un effetto che arriva dalla Cina, che a cascata ha colpito la Germania molto più esposta rispetto l'Italia. Mentre, tra i pareri discordanti, c'è chi punta il dito contro le banche centrali, che raffreddando l'erogazione dei finanziamenti, hanno prodotto la frenata degli investimenti, che per alcuni, potrebbe portare al segno meno.