Si raffredda il carovita, grazie al rallentamento del costo dell’energia. Una notizia che fa ben sperare ma che non cancella i problemi per famiglie e aziende, alle prese a gennaio con un’inflazione al 10,1%, livello più alto dal settembre del 1984. Se c’è stata una frenata per elettricità e gas, soprattutto per le tariffe sul mercato tutelato decise dalle autorità pubbliche, lo stesso non può dirsi per benzina e diesel, con rincari sui quali pesa la fine degli sconti al distributore che riducevano le tasse. In leggera discesa i prezzi dei prodotti che ogni giorno si mettono nel carrello della spesa, come cibo e beni per la cura della casa e della persona. È ancora presto per dire se l’inflazione continuerà a ridursi ma anche nel resto dell’Eurozona c’è stato un calo a gennaio, sebbene il nostro Paese rimanga sopra la media. L’ISTAT nel fornire le sue stime parla di “netta attenuazione” e intanto ha aggiornato il paniere dei prezzi, cioè l’insieme di beni e servizi più rappresentativi dei consumi degli italiani sul quale si calcola il costo della vita. Quasi 1.900 prodotti e tra i nuovi ingressi troviamo la visita medica sportiva, la riparazione degli smartphone, gli apparecchi che interagiscono grazie alla voce, ma anche il deambulatore, i massaggi estetici e diversi tipi di frutta biologica. Non è stato depennato nulla di quanto già c’era dentro questo specchio delle nostre abitudini, cambiato tantissimo in oltre novant’anni adeguandosi a costumi e modi di vivere. Alcuni prodotti, però, ci sono da sempre: pane, pasta, latte, per esempio. Ma anche il gas e relativa bolletta.