È il forte calo dei consumi di gas la causa principale della discesa delle tariffe in bolletta. L'inverno mite ha ridotto l'accensione dei riscaldamenti che comunque vanno a un ritmo inferiore rispetto al passato anche in virtù del piano di risparmio deciso la scorsa estate. Ma non ci sono solo i termostati a uno o due gradi in meno in case e uffici, perchè anche l'industria, soprattutto quella che utilizza più energia ha effettuato tagli per contenere i costi e ancora di più le centrali elettriche che hanno bruciato meno metano. Il risultato è che da novembre i consumi sono precipitati di un quinto per un calo nell'intero 2022 di quasi il 10%. Con meno richieste, il prezzo all'ingrosso in base al quale si calcola la bolletta, è sceso di circa il 40% rispetto a dicembre. Così l'autorità per l'energia, l'ARERA, ha dato un colpo di forbice del 34% alla tariffa sul mercato tutelato e per un terzo delle famiglie italiane che hanno contratti regolati dallo Stato c'è un risparmio consistente, anche se siamo ancora molto al di sopra dei livelli di un anno fa, per cui la stangata rimane. Non determinante appare invece il tetto al prezzo del gas deciso a livello europeo. Lo strumento per calmierare le fiammate sui mercati potrebbe avere influito sulle scelte degli investitori ma il freno di Bruxelles entra in vigore a metà febbraio e scatta quando le quotazioni, stabilite alla borsa di Amsterdam, superano i 180 euro, mentre da inizio anno si viaggia in media sotto i 70. Per il prossimo futuro, comunque, c'è un certo ottimismo. Il costo del metano dovrebbe continuare a scendere nei prossimi mesi, si ipotizza un ulteriore calo del 10% e un'analoga discesa per l'elettricità ad aprile, quando il Governo dovrà decidere sugli aiuti, sul tavolo un sistema che premierebbe chi risparmia energia.