La bomba dei dazi fra Stati Uniti e Cina non è ancora disinnescata ma sembra essere vicino un accordo per ridimensionare la guerra commerciale fra i due Paesi che danneggia l'economia mondiale. A distendere il clima è stato il Presidente americano Donald Trump, che ha annunciato di non voler procedere con le nuove tariffe che scatterebbero domenica. Tasse sui beni di largo consumo largo consumo, importati dall'estremo Oriente per 160 miliardi di dollari. Tra i quali rientrerebbero Smartphone, giocattoli e scarpe sportive. E contro i quali Pechino, risponderebbe tassando vari tipi di prodotti statunitensi tra il 5 e il 10%. Alla proposta americana la Cina per il momento risponde prendendo tempo. Non ritira la mano, ma chiede che l'intesa che porti benefici reciproci. La firma potrebbe arrivare presto e in quel caso il Dragone si impegnerebbe a raddoppiare l’acquisto di prodotti agricoli a stelle e strisce per un valore di 50 miliardi di dollari l'anno. Alla casa Bianca prevalgono i pareri favorevoli a uno stop dei nuovi dazi, che potrebbero rendere più costoso lo shopping natalizio degli americani, col rischio di ridurre la popolarità dell'amministrazione Trump. Sono molte le aziende statunitensi che rischia di scottarsi con questo nuovo round della guerra commerciale, a partire da colossi come Nike e Apple. Le loro scarpe e telefoni rischio di subire aumenti di prezzo. Anche per questo, secondo indiscrezioni, Washington sarebbe disposto non solo a bloccare l'ennesima ondata di tariffe, ma anche a cancellare una parte dei dazi che già gravano su 360 miliardi di dollari di beni cinesi. Una pausa in questa guerra permetterebbe a Trump di guadagnare tempo e avviarsi all'anno delle elezioni presidenziali con un'importante carta in tasca, anche Pechino, però, vuole giocarsela bene, a partire dalla questione delle proteste a Hong Kong, tra le quali accusa l'America di interferenze.