Quale potrà essere l'impatto economico della guerra in Ucraina? Lo vediamo subito con le stime dell'OCSE. Prima dello scoppio del conflitto, si andava verso una ripresa a livello globale, con valore di crescita +4,5% nel 2022, +3,2% nel 2023. Ma dopo lo scoppio della guerra, ecco che i livelli di crescita potrebbero essere ridotti dell'1%, a livello globale. Quindi scende dal 4,5 al 3,5 anche se, dobbiamo dire, la stessa OCSE a sottolineare che sono previsioni molto difficile da fare, perché molto dipende da quanto durerà la guerra e quanto persisteranno sui mercati i rialzi delle materie prime, soprattutto delle materie prime energetiche. Non tutto il mondo, però, sarebbe colpito allo stesso modo, perché, ovviamente, a rimetterci di più, sarebbero quei Paesi che hanno maggiori scambi economici con Russia e Ucraina e ovviamente questo riguarda da vicino l'Europa, che infatti vede la sua stima di crescita, per il PIL della zona euro al 2022, scendere dell'1,4% e l'Italia scendere dell'1%. E poi c'è l'inflazione, perché la guerra spingerebbe l'aumento dei prezzi a livello mondiale del 2,5%, sempre nel 2022. Sebbene Russia e Ucraina pesino davvero poco nei confronti del PIL globale, solo il 2%, però sono grandi esportatori di materie prime chiave, infatti insieme valgono il 30% del totale export di grano e il 20% di mais. E poi, ancora, il 20% del gas e l'11% del petrolio. Sono poi importanti esportatori di fertilizzanti, di nichel e di palladio. Infine c'è anche il problema dei profughi dall'Ucraina, che è ovviamente un problema umanitario, ma che finisce per essere anche un problema economico, perché solo per dare assistenza a 3 milioni di persone, nel primo anno, l'OCSE stima una spesa dello 0,2% del PIL dell'Unione Europea che equivale ad una cifra pari a 33,5 miliardi di euro.























