È stato un buon anno il 2024 per il mercato dei mutui, sotto diversi aspetti: aumento dei valori medi degli immobili e quindi degli importi richiesti, crescita del numero di contratti stipulati e soprattutto discesa dei tassi e delle rate mensili dopo un biennio, 2022/2023, di forti aumenti. Il 2025 promette di proseguire su questa tendenza secondo gli esperti. Il 24 va in archivio come l'anno in cui la BCE ha iniziato ad abbassare i tassi di riferimento visto il forte rallentamento dell'inflazione. Quattro i tagli nel corso dell'anno col tasso di deposito sceso dal 4 al 3%. Gli investitori ritengono che la BCE abbasserà ancora il costo del denaro nel corso del 25 per arrivare al 2% alla fine dell'anno prossimo. Facciamo un esempio di un prestito medio da 126mila euro da restituire in 25 anni stipulato a giugno 22 immediatamente prima dell'inizio dei rialzi della Banca Centrale Europea; la rata mensile iniziale di poco superiore ai 450 euro, alla fine del 23 era arrivata a oltre 750, col 24 è iniziata una graduale lenta discesa e la rata è arrivata a dicembre sotto i 700 euro con la prospettiva di scendere ancora per arrivare a circa 600 alla fine del 25. Per chi ha in essere un mutuo a tasso fisso, ovviamente non è cambiato nulla, chi vuole comprare casa prossimamente sta trovando sul mercato però offerte sempre meno costose. Le banche arrivano ad offrire un TAN, tasso annuo nominale, fino al 2,5% per i fissi che rappresentano ancora la stragrande maggioranza delle richieste e del 3,7% sul variabile. Sempre che Christine Lagarde continui a tagliare i tassi come fatto nell'anno che ci siamo appena lasciati alle spalle.