Sì, staremo a vedere, perché i dettagli arriveranno solo a fine settembre ma possiamo anticipare già alcune misure che entreranno nel bilancio dello Stato per l'anno prossimo e quelli seguenti: sicuramente ci sarà il taglio del cuneo fiscale, così è stato annunciato dal Governo, che possiamo andare a vedere quanto costa, perché ha un costo molto molto elevato, 11 miliardi di euro per le casse dello Stato. Sarebbe la principale voce di spesa per i prossimi anni, tanto che si inizia a pensare di estenderlo solo per sei mesi e non per tutto l'anno, per ridurre appunto il costo e poi, semmai, vedere quanti soldi ci sono in cassa. Ricordiamo, uno sconto contributivo, valido da luglio a dicembre, rafforzato fino a 100 euro in busta paga in più per i lavoratori dipendenti che guadagnano meno di 35.000 euro. Sempre sulle buste paga, si parlava anche nelle scorse settimane della riforma dell'IRPEF, per tagliare le aliquote, visto che è stata approvata in Parlamento la legge delega. Va detto che ora è un po' uscita dai radar. Anche il Vice Ministro responsabile Leo dice: "faremo ciò che non costa. L'anno prossimo, sulla riforma dell'IRPEF, vedremo quanti soldi ci sono". Sulle pensioni serviranno almeno 600-700 milioni, solo per rinnovare le misure che sono già in vigore, di flessibilità in uscita dal lavoro e, dall'altro lato, il secondo bilancio, il secondo fronte è quello di alzare ulteriormente le pensioni minime arrivate quest'anno a 572 euro. Ci sono 50 euro, già finanziati sostanzialmente dalla scorsa legge di bilancio, ne servirebbero altri 78 per arrivare a quota 700. Staremo a vedere se si arriverà qui o ci si fermerà un pochino prima. Poi, la sanità. Insomma, un altro tema molto molto caldo, perché la spesa pubblica sanitaria scende, scende in raffronto al PIL e il Ministro dice: "ci servono altri 3-4 miliardi di euro per rafforzarla, anche se questi soldi non ci sono sempre in cassa. Quindi, quali sono i fondi su cui il Governo può fare affidamento? Lo vediamo da questo salvadanaio: 2 miliardi e mezzo, tasse extra profitti bancari; 4 miliardi, il deficit già previsto; 2 miliardi e mezzo da risparmi vari che il Governo può racimolare. Beh, insomma, questo salvadanaio è vuoto per due terzi, per adesso. Staremo a vedere. Un'altra tegola potrebbe arrivare dal deficit, perché la crescita è prevista in rallentamento, il deficit è previsto da 4,5 a 3,7. JP Morgan dice: si potrebbe arrivare al 6,4%, litigando anche un po' con l'Unione Europea. Il Governo dà la colpa anche ai bonus edilizi varati dai precedenti Governi. Va detto che, in realtà, attenzione perché, diciamo, la classificazione diversa di Eurostat, non entriamo nel dettaglio, ma ha anche liberato degli spazi fiscali per il Governo. Quindi c'è sia un effetto, in qualche modo, di restringimento del bilancio, sia anche un po' di espansione. Staremo a vedere nelle prossime settimane. A te.
