Ad amarlo di più in Europa sono i tedeschi, con oltre 500 mila forme acquistate. Seguono francesi e svizzeri e anche l'Inghilterra, nonostante la Brexit, resta un mercato importante. Un'eccellenza del Made in Italy il Grana Padano, il prodotto italiano a denominazione di origine protetta più consumato al mondo. Nel 2019 ne sono state prodotte quasi 5 milioni e 200 mila forme, con un incremento stimato per fine anno pari al 5,06 %. Sono dati estremamente soddisfacenti quelli resi noti a Castelnuovo del Garda, nel corso dell'assemblea di fine anno del Consorzio di tutela del Grana Padano. L'export, con oltre 2 milioni di forme, rappresenta il 41% della produzione. Fondamentale è il mercato statunitense, ma i dazi creano incertezza. “La preoccupazione c'è. Sappiamo che la politica dei dazi è totalmente nelle mani dell'Amministrazione statunitense, quindi diventa difficile trovare strumenti di mediazione. Ad intervalli regolari, queste situazioni vengono riesaminate. Il primo passaggio ci sarà a metà febbraio. Il timore è che possano, addirittura, peggiorare questa situazione, raddoppiando quel dazio del 25% che ci è stato imposto fino ad oggi.” Le minacce al Made in Italy arrivano anche dall'Europa. “Meritiamo rispetto” ha sottolineato, intervenendo in videoconferenza il Ministro per le politiche agricole, ambientali e forestali, Teresa Bellanova. “Rispetto per le nostre produzioni Dop che non possono essere etichettate con bollini che forniscono informazioni nutrizionali, senza basi scientifiche.” Il riferimento è al Nutri-Scorre, il sistema di bollinatura a semaforo che, paradossalmente, potrebbe penalizzare le eccellenze italiane della dieta mediterranea. “Non possiamo essere vittime di algoritmi nazionali! Come si può pensare che vicino al marchio DOP europeo sul Grana Padano poi si possa trovare il Nutri-Score che mette il semaforo arancione o rosso! E' inaccettabile!”.