Componente sostitutiva materia prima gas, è la voce un pò indecifrabile delle nostre bollette che rappresenta il costo del metano, è il prezzo a cui il nostro fornitore compra il gas naturale e a sua volta lo vende a noi consumatori. Ma dove viene deciso il prezzo della materia prima, oggi sei volte più caro rispetto a un anno fa. Con sorpresa di qualcuno il prezzo viene stabilito in Olanda; è qui infatti, in questo palazzo nella periferia di Amsterdam, che si trovano gli uffici della Borsa Virtuale Europea del gas naturale nata nel 2003, per sostituire la borsa inglese che comprava in sterline e controllata da ICE, la multinazionale finanziaria che gestisce anche la borsa di Wall Street. Chi vuole comprare,vendere gas naturale in Europa lo fa sulle sue piattaforme virtuali, le più usate in UE. E proprio gli scambi tra acquirenti e venditori vanno a formare il prezzo europeo di riferimento, che con qualche settimana di ritardo e qualche differenza da Paese a Paese, finisce nelle nostre bollette. I contratti dell'aziende energetiche europee con Gazprom sono infatti ancorati al prezzo olandese, ecco come contratti che arrivano anche al 2035 subiscono variazioni di prezzo giornaliere. Essere la piazza europea di riferimento del gas naturale ha portato l'Olanda a schierarsi contro la proposta italiana di un tetto al prezzo del metano. Come ribadito anche dal Primo Ministro Mark Rutte nella visita a Roma. Se passasse il mercato privato dell'energia rischierebbe di essere spazzato via, ma le ragioni degli olandesi non sono solo legate alla nazionalità del mercato del gas. Senza un mercato efficiente si rischierebbe infatti non avere sufficiente gas in Europa per far funzionare i riscaldamenti e fabbriche. Come ci dice Doug Wood rappresentante della Federazione Europea dei trader dell'energia. Le conseguenze dello stallo però le conosciamo: bollette alle stelle, debito pubblico in rialzo per aiutare a pagarle e fabbriche chiuse.