Il recupero dei piccoli borghi grazie al Pnrr

"L'Italia è uno straordinario museo diffuso, un museo a cielo aperto. Non ci sono soltanto le grandi capitali dell'arte. Ci sono luoghi meravigliosi, bellissimi che purtroppo negli anni si sono spopolati, perché non c'era lavoro." E pure i borghi sono parte integrante della nostra identità. Tesori di bellezza e natura, storia, cultura e in Italia sono ovunque, in ogni regione, in ogni area del Paese. Ora, grazie ai fondi del PNRR, si prova a rilanciarli. Un miliardo di euro a disposizione, due linee di azione. La prima riguarda 21 realtà, individuate dalle regioni, a ciascuna sono destinati 20 milioni di euro. "Una grande sfida non solo per recuperare il patrimonio storico artistico, ma anche per far tornare il lavoro. In fondo la banda larga, lo smart working lo consentono di far tornare le persone a vivere in questi luoghi straordinari." La scelta delle regioni, non ha premiato l'idea più suggestiva, quanto il progetto che: "Facesse diventare la cultura quel fattore di reale volano economico di cambiamento del territorio, in chiave economica e occupazionale." Ed è questo il punto centrale dell'iniziativa, come sottolinea il Presidente della Conferenza delle Regioni: "La valorizzazione del territorio, come fattore economico fondamentale è proprio per valorizzare la competitività che il sistema Italia ha al suo interno." Altri 380 milioni di euro, in una seconda linea di intervento, sono destinati a progetti di rigenerazione di centinaia di borghi storici. E ancora: 200 milioni serviranno ad aiutare le piccole e medie imprese, che decideranno di stabilirsi nei borghi individuati. "Perché lavorare con il privato, non è un tabù. Soprattutto nei piccoli luoghi, nei piccoli comuni, dove l'economia urbana e sociale, si compone di tanti fattori, di tante energie che sono pubbliche, ma sono anche private.".