Sono in distribuzione negli uffici postali le prime carte di Inclusione, il nuovo sostegno per chi è in difficoltà economiche, non è in grado di lavorare e che in famiglia ha almeno un disabile o un minorenne o un sessantenne. Il contributo vale in media quasi 646 euro, 500 per i single, ma se ne possono avere altri 280 per l’affitto della casa. L’aiuto sostituisce il Reddito di Cittadinanza, cancellato dal Governo che per gli occupabili ha pensato a un altro strumento: il Supporto per la Formazione e il Lavoro. Sui numeri dei pagamenti dell’assegno di Inclusione c’è stata un po’ confusione. La Ministra del Lavoro Marina Calderone aveva detto che il 26 gennaio sarebbero stati 446.000 i pagamenti, mentre l’INPS precisava che erano molti di meno. Calderone ora conferma i numeri dell’Istituto di Previdenza. "Il pagamento di oggi è relativo a circa 288.000 domande. Non mi aspettavo che fossero di più, perché già è molto importante il numero delle domande presentate oggi, vuol dire che il sistema sta funzionando". La differenza di cifre è dovuta al fatto che una parte delle richieste è stata bocciata, per lo più perché si sforavano i tetti relativi al reddito, mentre altre hanno bisogno di ulteriore documentazione e controlli e, nel caso filasse tutto liscio, andranno in pagamento da metà febbraio. Chi però non invia la domanda entro fine mese perde i soldi di gennaio e i tempi sono stretti, visto che servono una serie di certificazioni. Si stima che la carta di Inclusione andrà a oltre 740.000 famiglie, per una spesa di circa 5,5 miliardi. Per il sostegno a chi può avere un impiego i miliardi invece sono 1,4. In totale, quindi, si prevede una spesa simile a quella del Reddito di Cittadinanza. Per come i due sussidi sono disegnati, però, diversi studi prevedono una riduzione dei beneficiari, con la conseguenza che meno persone avrebbero un aiuto economico e che lo Stato spenderebbe meno di quanto stanziato.