Inflazione, a lavoratori e pensionati pochi euro in più

Circa 25 euro netti in più al mese. Tanto vale al massimo il taglio del cosiddetto cuneo fiscale deciso dal Governo con i nuovi aiuti, in totale 17 miliardi, per arginare l'impatto dell'inflazione. Palazzo Chigi ha aumentato, rispetto a quanto circolato nei giorni scorsi, la sforbiciata ai contributi che i lavoratori pagano con lo stipendio portandolo al 1,2% per chi ha un reddito medio-basso fino a €35.000 lordi l'anno, per una spesa pubblica di 1.200.000.000. L'effetto anche così appare però modesto. Chi è nella fascia più alta dei beneficiari cioè ha una paga mensile di circa 1.600 euro fino a dicembre avrà 175 euro netti in più, 25 al mese. Lo sconto vale infatti anche per la tredicesima e parte da luglio. Per chi invece che ne guadagna 1.000 lo stipendio crescerà in totale di circa €85 netti, 12 al mese. Ner complesso dunque i dipendenti riceveranno meno del bonus €200 costato 6,8 miliardi e che non ci sarà più se non per alcune categorie di occupati in precedenza esclusi. Anche per le pensioni ci sarà un aumento. Quelle fino a 35.000 euro lordi annui saliranno del 2% da ottobre a dicembre, per un costo per l'erario di circa 1 miliardo e mezzo. Si tratta di un anticipo della rivalutazione per il carovita che di norma scatta una volta all'anno a gennaio. Chi raggiunge il massimo della soglia fissata per avere l'aiuto, calcola la UIL, avrà 51 euro lordi in più al mese. Tenendo conto delle tasse si può stimare che questo in scenda a 35 euro. Nella maggior parte dei casi poi assegno dell'INPS salirà di meno. Per una pensione media,1000 euro, i soldi in più in tasca non supereranno i 15 netti al mese. Lavoratori e pensionati potranno usufruire anche degli altri sostegni, a partire dagli sconti per bollette e carburanti, e bisogna ricordare che da gennaio è in vigore sgravio contributivo dello 0,8% e la riduzione dell'irpef, l'imposta sui redditi.