La sigaretta elettronica è ormai entrata da anni nel quotidiano di milioni di persone, lentamente ma altrettanto inesorabilmente, sta rivoluzionando costumi consolidati da decenni. Oggi, la rivoluzione riguarda anche il suo sistema di funzionamento, studiato per migliorarne la fruibilità e venire sempre più incontro ai gusti della gente. Per questo motivo, c'era molta attesa intorno alla presentazione della nuova IQOS ILUMA, di Philip Morris, che introduce per la prima volta la tecnologia di riscaldamento a induzione. Tecnologia innovativa, che funziona attraverso i nuovi sticks realizzati integralmente in Italia, presso il polo produttivo di Bologna, un investimento targato Philip Morris da circa 1 miliardo di euro, dove lavorano oltre 1.700 persone. I nuovi sticks hanno una tecnologia radicalmente diversa da quella dei precedenti, ed è per questa ragione che l'azienda ha varato un piano di investimenti per l'Italia, pari a circa 600 milioni di euro in tre anni, con un impatto occupazionale stimato tra diretto, indiretto e indotto, di circa 8 mila posti di lavoro, lungo tutta la filiera. "600 milioni per un centro ricerca e sviluppo inaugurato l'anno scorso, un centro di competenze con delle partnership pubblico-privato, siamo pronti anche ad investire ancora di più nel Mezzogiorno, lo abbiamo già fatto a Taranto con un centro che abbiamo aperto due anni fa, oggi ha più di 300 posti di lavoro". Bologna dunque, è diventata in questi anni il principale centro a livello globale per la manifattura di prodotti innovativi senza combustione, che dall'Italia vengono esportati in tutto il mondo, per un valore che nel 2020 ha superato il miliardo e mezzo di euro. Si stima inoltre, che la filiera produttiva coinvolge oltre 7.500 aziende italiane e genera circa 460 milioni di euro per forniture di beni e servizi, nel nostro Paese. Cominciato nei primi anni 2000, prosegue anche il sodalizio tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Coldiretti e Philip Morris, con quest'ultima che ha investito circa 2 miliardi di euro, divenendo il primo acquirente della produzione di tabacco italiano, la più importante d'Europa. L'accordo, rinnovato qualche mese fa, prevede un investimento fino a 100 milioni di euro per l'anno 2022 nel tabacco italiano ed avrà anch'esso, ricadute occupazionali su migliaia di persone.























