Cresce del 2,6% in termini nominali, il reddito medio delle famiglie italiane, ma le disuguaglianze restano. Il reddito delle famiglie più abbienti è pari a oltre sei volte a quello delle famiglie meno abbienti. Come dire, sulla carta, guadagniamo di più, ma i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Lo rileva l'Istat nel report annuale sulle condizioni di vita, reddito e carico fiscale delle famiglie, e non è tutto. Nonostante la crescita registrata nel 2017, anno di riferimento dello studio, rimane ancora notevole la contrazione complessiva dei redditi, pari in media all' 8,8% del reddito familiare rispetto al 2007, anno che precede il manifestarsi dei primi sintomi della crisi economica. E anche rispetto all'anno precedente al 2017 i dati assumono un'altra valenza in termini di potere d'acquisto. La crescita, è vero, accelera in termini nominali, più 2,6% da più 2 %, ma rallenta in termini reali, più 1,2% dato più 2,1 %. Come dire, il potere d'acquisto dei nostri stipendi, scende. Nel dettaglio, rispetto ai livelli pre-crisi, la contrazione del reddito famigliare dell'8,8% è più sensibile al Sud, 11 e 9 al centro 11%, piuttosto che nel nord ovest o nel nord est, rispettivamente 6,7 e 6%. E anche la diseguaglianza reddituale aumenta man mano che si passa dal nord al centro e al sud. I maggiori incrementi si registrano, infine, per le coppie senza figli e per le persone sole.