Ci vorrebbe una sfera di cristallo per capire come andrà l'economia italiana quest'anno. Azzardare previsioni è quanto mai complicato perché non sappiamo che evoluzione avrà il commercio mondiale, quale sarà il peso dei dazi americani, la risposta europea e di conseguenza gli effetti su un Paese esportatore come il nostro. Così l'ISTAT, nel suo rapporto annuale, parla di ampia incertezza e prevede un rallentamento della crescita rispetto a quella già modesta del 2024. Buoni i segnali degli ultimi mesi. PIL in ripresa, così come l'industria, dopo oltre due anni di produzione in negativo. È aumentato il numero di occupati l'anno scorso e calano i senza lavoro, ma rimaniamo indietro rispetto alle maggiori economie europee, soprattutto per donne e giovani. Inoltre, il maggior numero di persone con un impiego è avvenuto nei settori che generano meno ricchezza, come dire tanti camerieri e pochi ingegneri. L'inflazione negli ultimi tempi ha rialzato la testa ma resta distante dai picchi del 2022 e l'incremento dei salari registrato l'anno scorso è lontano dal compensare quanto perso col rialzo dei Le condizioni delle famiglie restano fragili, sottolinea l'ISTAT, e la povertà non scende. Sull'economia pesano anche i cambiamenti climatici. Siamo tra i più danneggiati in Europa dagli eventi estremi, e intanto restiamo indietro nella produzione di energia da fonti rinnovabili, nonostante l'accelerazione degli ultimi anni. Sul fronte dei conti pubblici è aumentata nel 2024 la pressione fiscale, si sono ridotte le uscite e il debito in rapporto al PIL è tornato ad aumentare. Continua il calo delle nascite e l'invecchiamento della popolazione. Tra gli anziani si riducono gli anni vissuti in buona salute, ci dice l'ufficio di statistica, e preoccupa la rinuncia alle cure a causa delle lunghe liste d'attesa o perché risulta troppo costoso ricorrere alla sanità privata. Simone Spina, Sky TG 24.