Non siamo più il malato d'Europa la nostra economia negli ultimi anni ha viaggiato sopra la media continentale meglio di Spagna, Francia e Germania. E anche quest'anno in un contesto internazionale complesso dovremmo tenere il passo. Per contro ci dice il rapporto annuale dell'Istat, gli italiani si sono impoveriti, i salari non hanno tenuto il ritmo della forte inflazione e sempre tenuto conto dell'aumento dei prezzi il potere d'acquisto è diminuito di un punto e mezzo percentuale fra il 2019 e il 2023 con un conseguente calo di risparmi e maggior difficoltà ad arrivare a fine mese. Il carovita ha pesato di più su chi era già svantaggiato con un risultato che è aumentata la povertà assoluta. L'anno scorso non ha avuto uno standard di vita dignitoso quasi il 10% della popolazione, tre punti in più rispetto al 2014 e la situazione sarebbe stata peggiore se non ci fossero stati sussidi come il reddito di cittadinanza e gli aiuti durante l'emergenza sanitaria. Le maggiori disuguaglianze economiche preoccupano perché riguardano soprattutto le nuove generazioni più una persona è giovane, sottolinea l'Ufficio di Statistica più è probabile che abbia difficoltà. Difficoltà che riguardano anche il lavoro nonostante l'aumento record dell'occupazione che comunque rimane a livelli più bassi rispetto alle altre maggiori economie, soprattutto per quanto riguarda le donne. Continua intanto il calo delle nascite, l'anno scorso sceso a un nuovo minimo storico, è però rallentata la diminuzione della popolazione che vive in Italia grazie soprattutto all'ingresso di immigrati e restiamo uno dei Paesi più longevi al mondo, con il numero di decessi che dopo il picco raggiunto col Covid è tornato vicino ai livelli pre Pandemia.