Italia Trasporto Aereo, in una sigla: ITA, cioè la compagnia che nasce dalle ceneri di Alitalia, prenderà il volo il 15 ottobre. Questa la data del decollo dopo l'accordo fra il Governo, unico azionista della società e l'Europa, dalla quale si attendeva il via libera. Si partirà con una flotta di 52 aerei, che raggiungeranno 45 destinazioni e meno di 3 mila dipendenti, a cui sarà fatto firmare un nuovo contratto, presumibilmente meno ricco. In pratica rimarrà meno di un quarto degli attuali impiegati del vettore tricolore, per un'aviolinea che rimarrà molto più snella rispetto al passato anche quando, come auspicato, nel 2025 il numero di aerei e del personale, potrebbe raddoppiare. Critici i sindacati, anche perché il futuro ampliamento dipende da molte variabili, tra le quali la possibile riacquisizione delle attività, come quella dei servizi a terra, almeno per il momento non mantenute. L'esecutivo assicura che i lavoratori, che non rientreranno in ITA, saranno tutelati così come chi ha in mano un biglietto della vecchia Alitalia, il cui marchio vestirà gli aerei della nuova società, solo se si vincerà un'apposita gara pubblica. La nuova compagnia avrà una dote iniziale di 700 milioni, per arrivare a 1,35 miliardi nel 2023 e il compito di reggersi economicamente da sola, in un mercato, quello aereo, molto competitivo e affossato dal Covid.