Nuovo record di occupati a marzo e disoccupazione in calo, il mercato del lavoro nel nostro Paese continua a marciare a buon ritmo, ma c'è ancora strada da fare, perché restiamo lontani dagli standard europei. A marzo in Italia si è registrato un nuovo aumento di persone con un impiego: oltre 400mila in più rispetto a un anno fa, per un tasso di occupazione che così supera il 62%. Un incremento trainato della robusta crescita dei dipendenti assunti in pianta stabile, a fronte di un calo di quelli a termine. Lo scenario diventa meno roseo se guardiamo al resto del continente. Siamo lontani 9 punti dalla media dell'Unione Europea per tasso di occupazione e il divario cresce ancora di più se consideriamo solo le donne: 56,5% nel nostro Paese a fronte dell'oltre 70% comunitario. Anche per quanto riguarda i senza-lavoro siamo messi peggio. A marzo, ci dice l'ISTAT, la disoccupazione è diminuita al 7,2%, mentre quella giovanile resta molto alta nonostante sia scesa, ma oltre confine va meglio: 6% nell'intera Unione Europea e 6,5% nell'eurozona. Tirando le fila, comunque, va constatato il buon andamento generale del mercato del lavoro, malgrado l'andamento lento dell'economia. Una spiegazione può cercarsi nell'inflazione: gli stipendi sono cresciuti meno dei prezzi e molte imprese hanno risentito meno dei lavoratori del carovita, rendendo conveniente reclutare personale.























