Lo sconto alle imprese per incentivare le assunzioni è in arrivo. Il Governo è pronto a sbloccare la misura varata lo scorso dicembre nell’ambito della riforma fiscale che permetterà alle aziende di pagare meno tasse, ma solo se recluteranno lavoratori a tempo indeterminato e se, dopo un anno, avranno a libro paga più personale rispetto ad adesso. Si tratta tecnicamente di una deduzione, cioè uno sgravio che consente di versare meno imposte, Irpef e Ires, sul costo del lavoro, nella misura del 120%, ma che può arrivare al 130% se riguarda giovani, donne o chi percepiva il reddito di cittadinanza. In sostanza, l’imprenditore che aumenterà il numero di dipendenti spenderà meno per i contributi ma avrà il beneficio a condizione che gli assunti a tempo indeterminato risultino nel complesso di più dell’anno precedente. Ci deve essere, quindi, un incremento occupazionale reale per avere l’aiuto, che sostituisce altri sgravi scaduti e che, secondo le stime dell’Esecutivo, interesserà 380mila aziende di vario tipo, dalle grandi fabbriche alle piccole botteghe artigiane. Sul tavolo di Palazzo Chigi anche il bonus tredicesime annunciato la settimana scorsa e rinviato per un problema di risorse: servirebbero 100 milioni per dare, prima di Natale, fino a 100 euro in più ai dipendenti con reddito lordo annuo non superiore a 28mila euro, ma solo se in famiglia solo uno lavora e ci sia almeno un figlio a carico. In discussione, infine, l'aumento dal 5% al 10% del prelievo sui premi di produzione fino a 3mila euro ai lavoratori, con un ampliamento, però, delle ipotesi in cui l'azienda potrà dare compensi aggiuntivi agli stipendi.