Dopo un anno, il 2024, che può essere considerato di transizione, con il finire dei sintomi post Covid, post pandemici, quest'anno sembra che i primi nodi arriveranno al pettine, diversi sconvolgimenti globali. Quindi vediamo l'economia del 2025, quale potrebbe essere, con 5 parole chiave. Ovviamente non abbiamo la sfera di cristallo, ne l'ambizione di prevedere il futuro. La prima parola è anche un auspicio in qualche modo: Pace. Visti i tanti conflitti in giro per il mondo, che potrebbero trovare una conclusione. Questa chiaramente è anche la speranza. Ma attenzione, dai dati sulla spesa militare, quindi il contraltare in qualche modo, di questa parola, perché questi, secondo le previsioni del Sipri, sono dati in forte aumento, la spesa militare globale. Quindi se pace sarà, probabilmente sarà una tregua, una pace armata in qualche modo, in cui le tensioni probabilmente, purtroppo, non si ridurranno. Visto che parliamo di conflitti che sono anche in Europa, la seconda parola non può che essere il nostro continente: l'Europa, anche l'Unione Europea. E andiamo in questo caso su dossier più economici, perché negli ultimi 12 mesi si è discusso molto di una parola: competitività. Qua stiamo guardando il peso economico vero e proprio, il peso specifico dell'Unione Europea in rapporto alla ricchezza globale, vediamo come l'Unione Europea è calata progressivamente dagli anni '80, anche più degli Stati Uniti, con una perdita di produttività nei confronti di Washington. Dall'altra parte, invece, la Cina chiaramente ha fatto il suo recupero e quindi non deve stupire il trend in calo. Se parliamo di competitività, allora si parla anche di: Energia. Con i prezzi energetici, ne stiamo discutendo anche in queste ore, dell'Europa che sono sensibilmente più alti rispetto a quanto accade sempre in Cina e negli Stati Uniti, negli altri blocchi economici. Secondo il rapporto Draghi quasi il triplo e se qua, in questo grafico ci fosse anche la linea dell'Italia, quella sarebbe purtroppo ancora superiore. E ancora, altra sfida che attende l'Unione Europea, non può che essere il possibile ritorno al professionismo: i Dazi. Le tariffe doganali, con il Presidente eletto Donald Trump che ha promesso una vera e propria stangata sulle merci europei che dovrebbero pagare i consumatori americani, se così fosse, con un aumento dei dazi del 10% o del 20% sulla merci europee, le ha già promesso anche nei confronti dei messicani e dei canadesi, per non parlare dei cinesi. E chiudiamo con una parola, che però è anche un punto di domanda, che speriamo non si realizzi: Recensione, punto di domanda? Non tanto perché le previsioni economiche diano dei segni "meno" per le principali economie globali, qua abbiamo messo quelle del G7 più la Cina, che chiaramente gioca in un altro campionato, ma viste le incognite di cui vi stiamo raccontando che queste parole ben rappresentano, essere posizionati all'ultimo posto, come Italia, +0,8%, secondo il Fondo Monetario Internazionale, diciamo non è questo certamente un buon punto di partenza, se poi, insomma, le condizioni dovessero aggravarsi, anche per le incognite su energia, competitività e dazi che abbiamo visto.