Manovra 2018, salta stretta su contratti e licenziamenti

20 dic 2017
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Nulla di fatto. L’accordo politico per le modifiche al Jobs Act non c’è e la conseguenza è che saltano le novità sulla durata massima dei contratti a termine e salta pure l’ampliamento da quattro a otto mesi delle indennità da pagare ai lavoratori in caso di licenziamento senza giusta causa. Dalla manovra, insomma, escono le modifiche di quel pacchetto lavoro che era stato proposto al Senato. In Commissione Bilancio della Camera, infatti, non è stato trovato l’accordo sull’emendamento della deputata Chiara Gribaudo del Partito Democratico per la riduzione di 12 mesi che sarebbero quindi passati da 36 a 24 della durata massima dei contratti a termine. Dall’altra parte non aumentano le garanzie per i licenziati perché su indicazione del Governo e del relatore alla manovra il Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, ha ritirato l’emendamento che portava da quattro a otto le mensilità minime da pagare al lavoratore in caso di licenziamento senza giusta causa. “Licenziare, insomma, costa poco ed è facile” come ha dovuto ammettere lo stesso Damiano parlando di un errore dell’Esecutivo da rimediare nella prossima legislatura. Il risultato è che si salva il Jobs Act e non c’è alcun ritocco alla riforma del lavoro voluta e attuata dal Governo Renzi.

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