Investimenti in innovazione e un piano nazionale di lungo periodo che dia certezze alle imprese oggi strette tra la concorrenza americana e cinese e i dazi, che all'Italia quest'anno costeranno 23 miliardi in termini di minori esportazioni. È il messaggio lanciato dall'Unione Industriali Torino, che oggi ha riunito in assemblea 800 imprenditori piemontesi. È da qui che arriva il primo apprezzamento del mondo dell'industria alla manovra appena vidimata dal governo. "Può essere un buon primo passo di un piano industriale triennale. Servono investimenti, serve fare insieme e serve una visione di politica industriale su più anni in cui questo territorio può essere protagonista dell'industria del futuro". Soddisfazione per la legge di bilancio arriva anche dal Presidente di Confindustria Orsini: "Oggi apprezziamo le parole del Presidente del Consiglio dove all'interno della manovra del 2026 si mette al centro l'impresa. Gli 8 miliardi più i 2,3 miliardi per l'incentivo al Sud e la decontribuzione fiscale dei contratti con cui abbiamo lavorato coi sindacati in questo periodo, credo che siano la via per dare le basi della crescita del nostro Paese. Serve che sia comunque una misura triennale perché questo diventi un piano industriale del nostro Paese". Un lavoro corale a favore della crescita e della competitività delle imprese, che riparte ora dai numeri della manovra e ribadito anche dalle parole del Ministro Urso. "Ho il dovere di presidiare le risorse che sono assolutamente necessarie, proprio quest'anno, il prossimo anno, nel 2026, per consentire alle nostre imprese di investire in innovazione. Condivido le richieste in massima di Confindustria perché siano adeguate al contesto dato. Ma io credo che ce la possiamo fare". .























