Per rivedere il debito pubblico allo stesso livello dell'inizio della crisi sanitaria serviranno 10 anni, è la previsione contenuta nel documento inviato a Bruxelles col quale prende ulteriore forma la manovra per il 2021, una legge di bilancio che sfiora i 40 miliardi e che ha il compito di spingere la ripresa dopo la pesante recessione causata dall'epidemia, che continua a mordere e rischia di far traballare gli obiettivi del Governo. Il grosso della legge di bilancio servirà a dare un paracadute a lavoratori, imprese e famiglie, con un'incognita: i fondi europei. Per finanziare gli interventi previsti si farà deficit, cioè si chiederanno soldi ai mercati per 24,7 miliardi. Altri 15 miliardi dovranno arrivare da Bruxelles, ma non si sa esattamente ancora quando. Un'incertezza che ha effetti su misure concrete come il Superbonus al 110% per le ristrutturazioni edilizie. La proroga dopo il 2021 al momento non compare perché legata ai finanziamenti comunitari. L'esecutivo comunque ricorda che si potrà contare anche sui denari già stanziati quest'anno contro la crisi e che avranno effetto nei prossimi mesi, e alcune risorse nel cassetto non sono state ancora spese, come 3 miliardi per la cassa integrazione, che l'anno prossimo riceverà una nuova dote di 5 miliardi. Fra gli altri interventi, i contributi a fondo perduto alle imprese più colpite dalla crisi e nuovi prestiti alle aziende in difficoltà, mentre 6 miliardi serviranno ad alleggerire il costo dei dipendenti nel Mezzogiorno. Per estendere il taglio del cuneo fiscale, cioè i 100 euro in più in busta paga per chi ne guadagna fino a 40 mila l'anno, ci sono 2 miliardi, 3 invece per l'assegno unico per chi ha figli che partirà a luglio. Pacchetto da 4 miliardi per la sanità, con, fra l'altro, l'assunzione a tempo determinato di 30 mila fra medici e infermieri. A scuola e università 6 miliardi tra spese per personale e infrastrutture.