La nuova iniezione di denaro pubblico, 25 miliardi di ulteriore deficit, servirà anche a distribuire ulteriori aiuti ai settori più colpiti dalla pandemia come quello del turismo, bar e ristoranti e dell'auto, per il quale si parla di incentivi per acquistare veicoli meno inquinanti. Il grosso della nuova manovra, la terza dall'inizio dell'emergenza sanitaria, da approvare entro metà agosto servirà però soprattutto a evitare pesanti ricadute sui lavoratori. Una decina di miliardi, infatti, dovrebbero andare a sostegno dell'occupazione, a partire dalla proroga di 18 settimane della cassa integrazione nella sua formula allargata che consente di usufruirne anche a chi è escluso in tempi normali. Nei mesi scorsi se ne è fatto un largo impiego, ma si stima che più di un quarto delle ore sono state chieste da aziende che non hanno avuto un calo del giro d'affari. Ecco perché si sta pensando a una stretta con l'ipotesi di chiedere alle imprese in salute di contribuire ai costi del sussidio finora a carico dello Stato. Con lo stesso obiettivo si lavora a sgravi sui versamenti previdenziali e assistenziali a favore di chi fa rientrare i suoi dipendenti dalla cassa integrazione e a chi ne assume di nuovi a tempo indeterminato. Fino a dicembre, inoltre, non si potrà licenziare e si potranno rinnovare i contratti a termine senza mettere nero su bianco i motivi che giustificano l'assunzione a tempo. In quest'ultimo caso si tratta di una deroga motivata dalla forte perdita di posti di lavoro tra i precari. Una fetta importante della nuova spesa pubblica andrà a regioni e comuni e 1,3 miliardi per la scuola tra assunzioni di insegnanti e interventi per le strutture, nuovi banchi compresi. Sul fronte delle tasse si prevede di spalmare i versamenti sospesi nei mesi scorsi e rinviati a settembre, ma anche di spostare da fine agosto al 31 ottobre il pagamento delle cartelle esattoriali. 5 miliardi serviranno per mettere in sicurezza edifici, strade e altre opere pubbliche. Il tutto dovrebbe permettere di tamponare la recessione. Si prevede un forte rialzo del PIL nei mesi estivi, ma il deficit schizzerà, con ripercussioni sul debito pubblico, che viaggia quest'anno verso il 160%.