Manovra, il governo trova 3 miliardi ma restano nodi misure

15 ott 2019
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La quadratura del cerchio sulla manovra si semplifica con i 3 miliardi in più che il Tesoro stima di raccogliere l'anno prossimo dalle Partite Iva. Denari che arriveranno nelle casse dello Stato grazie al rinvio del pagamento delle tasse dovute da professionisti e lavoratori autonomi che non dovranno più saldare il conto con il Fisco entro Novembre, ma nel Marzo del 2020. Questo slittamento unito al buon andamento registrato finora da questo tipo di entrate tributarie finirà per creare quel tesoretto da 3 miliardi atteso dal Governo. Restano, però, ancora diversi nodi da sciogliere sulla Legge di Bilancio. Fra tutti quello che riguarda il cuneo fiscale e Quota 100. Si vogliono destinare più risorse per abbassare le tasse ai lavoratori a partire dal prossimo Luglio e al contempo modificare l'anticipo pensionistico allungando le finestre d'accesso in modo che, maturati i requisiti per lasciare il lavoro, bisognerebbe aspettare sei mesi anziché tre, per prendere l'assegno dell'INPS. In questo modo si risparmierebbero un po' di denari da destinare al taglio del cuneo fiscale, ma questa ricetta non trova consensi unanimi nella maggioranza. Fra le altre misure allo studio c'è l'abolizione, per la metà dell'anno prossimo, del superticket, cioè il sovrapprezzo di 10 euro che si paga per le visite specialistiche in molte delle Regioni italiane. Potrebbe essere più ricco di 500 milioni il Fondo per le famiglie, che arriverebbe a 2 miliardi, con il quale riordinare gli aiuti esistenti e rendere gratis gli asili nido. Per finanziare queste e altre misure il Governo punta a ridurre i pagamenti in contanti, il cui utilizzo tornerebbe a essere limitato a 1.000 euro, e a stimolare quelli elettronici con sconti in dichiarazione dei redditi che potrebbero riguardare una serie di acquisti popolari e a rischio evasione, come l'idraulico e il parrucchiere. Ma per racimolare risorse ci sarebbero anche altre leve: una nuova tassa per le aziende che usano plastica per imballaggi e bibite, maggiori prelievi sulle vincite sui giochi di Stato e, ancora, imposte più pesanti su tabacchi, fino all'ipotesi di ridurre il bonus, ora esistente, sul diesel. Allo studio, infine, un primo intervento per riordinare il lungo elenco di detrazioni fiscali che potrebbero ridursi, fino ad azzerarsi, per chi guadagna più di 100-120.000 euro l'anno.

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