"Niente lacrime e sangue", dice Giancarlo Giorgetti, una formula per rassicurare ma vaga, quella del ministro del tesoro, riguardo alla prossima manovra della quale al momento sappiamo poco, perché il Governo non ha ancora presentato le linee guida da cui tradurre misure concrete, quante risorse serviranno dunque non è chiaro, si ipotizza una trentina di miliardi, dei quali oltre 19, per confermare una serie di misure che altrimenti sparirebbero da gennaio, il tutto da conciliare con le nuove regole europee di bilancio che impongono una dieta, sebbene diluita nel tempo, il cui perimetro, in concreto, non è stato ancora definito. Roma contatterà con Bruxelles avere più margini possibili ed evitare quei sacrifici esclusi da Giorgetti che parla di contesto economico incerto, ma di una crescita quest'anno al 1% a portata di mano, di riduzione possibile dell'alto debito, di sostegno alle imprese ma senza incentivi a pioggia, di aiuti alle famiglie. Se più volte il ministro ha confermato che ci sono i quasi 11 miliardi necessari per prorogare lo sgravio per i contributi dei dipendenti, senza il quale la busta paga di 14 milioni di lavoratori si alleggerirebbe, in media, di 90 euro al mese, meno certezze però su altri punti: non si potrà replicare quanto fatto nel 2023, quando la legge di bilancio si è finanziata in deficit per oltre 15,5 miliardi e quindi bisognerà trovare i soldi in altri modi per confermare la riduzione dell'IRPEF che interessa 25 milioni di contribuenti, gli sconti per incentivare le assunzioni e quello per le mamme lavoratrici con due figli, così come i 500 euro della Carta dedicata a Te per la spesa delle famiglie più in difficoltà e la riduzione da 90 a 70 euro del canone RAI. Giorgetti ha parlato di migliorare il prelievo fiscale, il che evoca la lotta all'evasione, un terreno scivoloso, perché sulle ipotesi di maggiori incassi da chi non paga il dovuto non si possono costruire le manovre, resta in piedi dunque la possibilità di nuove tasse, aumento di quelle esistenti e un taglio di alcuni agevolazioni, misure che, se mettono al riparo da lacrime e sangue, imporrebbero comunque qualche sacrificio.