Auto aziendali, plastiche, Sugar Tax. Sono questi i balzelli della manovra che agitano la maggioranza di Governo. Si tratta di un taglio del bonus ora esistente per i lavoratori che guidano la macchina dell'impresa anche nel tempo libero, il cosiddetto uso promiscuo di una nuova imposta sui prodotti in plastica non riciclabili, pensata per ridurne l'uso in chiave antiinquinamento e di una tassa che colpirebbe le bibite zuccherate, con l'idea che così si tutela la salute. Tutte queste misure in origine avrebbero dovuto portare 1,7 miliardi all'erario nel solo 2020. Sono state però alleggerite rispetto alle formulazioni iniziali, proprio per i malumori che suscitò in Parlamento e alle proteste dei settori industriali coinvolti. Una revisione che ha portato un sostanziale azzeramento della misura sulle auto aziendali e ad un forte ridimensionamento della tassa sulla Plastica, che tra una serie di eccezioni, con la partenza prevista solo da luglio, Ridurrebbe del 70% la sua dote. in questa maniera, quindi, le entrate per lo Stato l'anno prossimo sarebbero di circa un miliardo più basse di quelle originariamente previste. E anche per questo sono stati proposti una serie di interventi che, insieme alle maggiori entrate fiscali previste quest'anno, dovrebbero far quadrare i conti. Tra queste modifiche quella più rilevante è l'aumento al 3% del prelievo sui profitti delle concessionarie. Cioè le società che gestiscono aeroporti, acque minerali, energia elettrica, Ferrovie, frequenze radio TV e che dovrebbero portare 700 milioni. Ma nel menù c'è anche un aumento di 900 milioni delle tasse sulla benzina. Un rincaro eventuale che partirebbe Solo nel 2021. In pratica, se nei prossimi mesi non si troveranno questi denari, c'è il rischio che il pieno al distributore costi di più. Tecnicamente si tratta di una clausola di salvaguardia, secondo uno schema che si ripete ormai da anni, e che rinvia la ricerca dei fondi. Ma la caccia alle risorse potrebbe non finire qui. Se, come chiede Italia Viva, le tre tasse contestate venissero abolite del tutto.