2 o 3 miliardi in più per la Sanità: è questo l'obiettivo del Ministro Orazio Schillaci, da ottenere con la prossima manovra, in modo da poter aumentare il numero di medici e infermieri e migliorare le loro paghe. Risorse permettendo, visto che le richieste dei partiti sono tante e, per dirla col Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, non ci sono tesoretti per soddisfare tutte le misure ipotizzate. Sapremo quanto la coperta è lunga o corta entro il 02/10, quando il Governo svelerà la cornice per disegnare la Legge di Bilancio del 2026. La crescita potrebbe essere dello 0,7% nell'anno venturo, col deficit sotto il 3% a fine 2025, il che vorrebbe dire mettersi a posto con le regole europee in anticipo, ma senza immediati spazi aggiuntivi di spesa. Ecco perché sul taglio dell'Irpef ora si frena: la riduzione dell'imposta potrebbe riguardare chi guadagna al massimo €50mila lordi l'anno e non fino a 60mila, in modo da contenere l'esborso per lo Stato a 2,5 miliardi con meccanismi che favoriscano chi ha più figli. Verrebbe ridimensionata anche la nuova rottamazione delle cartelle: chi ha debiti col fisco potrebbe chiuderli senza pagare sanzioni e interessi in meno dei 10 anni sinora prospettati, debitando così il costo a 3-4 miliardi. Incerto il contributo delle banche, che porterebbe 3,4 miliardi in due anni, perché non c'è concordanza nella maggioranza e perché i diretti interessati hanno messo le mani avanti. Dubbi sulle pensioni: sul tavolo incentivi a quelle integrative, mentre appare oneroso evitare l'aumento di tre mesi dell'età pensionabile dal 2027, considerato anche che per adeguare all'inflazione chi già prende l'assegno dell'INPS servono 5 miliardi. .























