Al Ministero dell'Economia la parola d'ordine continua a essere prudenza anche dopo che si è saputo che le tasse incassate nei primi sette mesi di quest'anno sono aumentate in maniera robusta portando oltre 19 miliardi in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Nessun tesoretto per la prossima manovra, trapela dalle stanze di via XX settembre, dove si attende la conferma di questo flusso nei prossimi mesi ma anche quanto si sarà ricavato dalla quinta rata della rottamazione delle cartelle, che scade a metà settembre, e ancora quanto frutterà il concordato preventivo, il patto fra Stato e Partite Iva, che potranno pagare al fisco un tot a prescindere dai guadagni senza subire accertamenti. I dati sul gettito finora arrivati comunque rassicurano, alla crescita ha contribuito soprattutto l'Irpef, l'imposta pagata dai lavoratori dipendenti e autonomi che risente del maggior numero di occupati e del rinnovo dei contratti collettivi che ritoccano gli stipendi, e l'Ires versata dalle imprese spinta in particolar modo ai profitti di banche e aziende petrolifere. Grazie ai controlli è cresciuta anche l'Iva sui consumi e 2 miliardi in più sono arrivati dalla lotta all'evasione, insomma numeri buoni ma vicini alle previsioni secondo il Tesoro, impegnato a programmare i conti in virtù delle nuove regole europee che impongono una stretta alla spesa e ad arginare le richieste dei partiti per la prossima manovra. Nel menù della Legge di Bilancio, si parla di 25 miliardi, il Governo ha promesso il rinnovo dello sgravio sui contributi ai dipendenti e la riduzione delle tasse a chi guadagna fino a 35mila euro lordi l'anno, due misure che valgono 15 miliardi. Altre conferme sono arrivate dal Sottosegretario all'Economia Federico Freni: "Le politiche della famiglia, per la famiglia, ci sono e ci saranno i bonus mamme sarà confermato, questo l'abbiamo già detto, l'assegno unico sarà confermato, questo l'abbiamo già detto, la Flat Tax sarà confermata e stiamo lavorando per alzarla.".