Con una Manovra che il Governo ha voluto blindare sin dall'inizio lo spazio, e quindi i soldi per aggiunte e modifiche da inserire in Parlamento per l'approvazione finale, è molto poco. Margini che si sono ristretti ulteriormente dopo che Palazzo Chigi ha attinto alla dote da 100 milioni che sarebbe dovuta servire per soddisfare le ambizioni dei deputati e senatori. La metà di questo fondo infatti andrà a rafforzare gli stipendi di Polizia, militari e Vigili del Fuoco. 50 milioni per le Forze dell'Ordine che dimezzano le aspettative delle Camere a meno che l'esecutivo non trovi altre, ma in ogni caso poche, risorse. Tra le ultime novità c'è la modifica alle pensioni dei medici, infermieri e altre categorie di dipendenti pubblici come maestri e ufficiali giudiziari più di 700mila dipendenti che hanno iniziato a lavorare a metà degli anni '80. La stretta resta solo per chi dall'anno prossimo andrà via in anticipo e non per chi ha i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia. Solo per i sanitari poi c'è un alleggerimento del taglio all'assegno dell'INPS nel caso si lasci il posto prima con un meccanismo che premia chi rimane più a lungo. Nonostante le modifiche, che non soddisfano i medici pronti a scioperare il 18 dicembre, da questa misura si conta comunque di risparmiare 21 miliardi in vent'anni. Ritocchi alla manovra riguardano anche gli investimenti per le infrastrutture in particolare quelli per il ponte sullo stretto. Per quest'ultimo ci dovrebbe essere una diversa ripartizione dei fondi fra Stato e Regioni. La Sicilia potrebbe mettere meno del miliardo annunciato due mesi fa per un'opera che dovrebbe assorbire quasi 12 miliardi fino al 2032. Infine novità per gli enti locali con due fondi che attingono a risorse inutilizzate per il caro energia e per compensare le minori entrate dovute alla riforma fiscale dell'Irpef.