La stangata perde vigore ma non scompare la stretta fiscale sulle auto aziendali, prevista in manovra, si è ridimensionata dopo le proteste degli industriali e le polemiche politiche. La strada indicata dal tesoro in attesa che la misura venga modificata in parlamento è di addolcire la norma contenuta nella bozza della legge di bilancio, che triplicava le tasse in busta paga per chi utilizza la macchina dell'azienda sia in orario di lavoro che nel tempo libero, il cosiddetto uso promiscuo. L'idea adesso è di prevedere tre fasce di bonus legati al livello di emissioni inquinanti solo per le vetture più ecologiche il costo rimarrà come adesso, mentre gli altri due casi si pagheranno più tasse. Non sappiamo però esattamente quali veicoli ricadranno nelle tre diverse categorie e di conseguenza, quanti dei due milioni di lavoratori coinvolti avranno una trattenuta maggiore in busta paga. Adesso, infatti, i dipendenti che hanno un veicolo aziendale versano una cifra mensile con lo stipendio, ma con una forte agevolazione rispetto a un normale benefit. Dall'anno prossimo questo beneficio sparirà per chi guida quella che viene genericamente definita una macchina super inquinante. In questo caso si pagherà più del triplo di ora. Se per esempio la decurtazione era di 50 euro al mese, si passerà a oltre 150. La trattenuta, invece, raddoppierà per chi ha in dote l'auto collocata nella fascia di mezzo e in tale situazione dovrebbero trovarsi la maggior parte delle macchine circolanti. Lo sconto rimarrà come adesso, infatti, solo per le auto ibride ed elettriche. Ma quest'ultime, secondo i dati forniti da Aniasa le imprese di autonoleggio sono un'esigua minoranza. Appena il 6% di quelli in affitto nel nostro paese nel 2018, dove i tre quarti vanno a diesel. Bisogna quindi attendere per capire davvero la portata dell'impatto della stretta, ma sembra assai probabile che la maggior parte dei lavoratori coinvolti, probabilmente non tutti ad alto reddito, ci sarà una stangata che oltretutto potrebbe ripercuotersi sull'intero settore automobilistico, già in sofferenza. Una cosa comunque è certa. Con la nuova versione del giro di vite gli incassi per lo stato saranno inferiori al mezzo miliardo previsto.